La patente di guida rappresenta da sempre un traguardo strettamente associato al raggiungimento della maggiore età, un obiettivo ambito anche da chi non possiede subito un’automobile.
Tuttavia, nuove normative, che entreranno in vigore a breve, sono destinate a modificare in modo significativo il concetto stesso di neopatentato rispetto a quanto conosciamo oggi. Ma queste novità renderanno il conseguimento della patente più semplice o più complesso?
Novità sulla patente
Negli ultimi vent’anni la patente italiana ha subito una trasformazione profonda, diventando un vero e proprio documento di identità, valido su tutto il territorio europeo e fondamentale per la guida di specifiche categorie di veicoli. Ora, però, si prospetta un ulteriore cambiamento, che interesserà sia la regolamentazione sia la natura stessa della patente, introducendo innovazioni che la renderanno diversa anche dal punto di vista materiale.

Queste modifiche sono il risultato di richieste avanzate e accolte quasi all’unanimità dalla Commissione Europea. Si tratta di un processo di riforma che non sarà immediato, poiché il provvedimento è ancora in fase di definizione e sviluppo, ma che porterà a una patente profondamente rinnovata anche nella sua forma fisica.
Tra le principali novità spicca la possibile riduzione dell’età minima per il conseguimento della patente, che potrebbe essere abbassata a 17 anni. In questo caso, però, i neopatentati minorenni potranno guidare solo se accompagnati da un adulto munito di patente, garantendo così una maggiore sicurezza durante i primi mesi di esperienza su strada.
Le principali novità
Oltre alla riduzione dell’età minima, è previsto anche un prolungamento della validità della patente. Secondo la bozza attuale, la patente B – quella che consente di guidare autoveicoli – potrebbe passare dagli attuali 10 anni di validità a 15 anni prima di dover essere rinnovata, offrendo così una maggiore comodità agli automobilisti.

Un’altra innovazione di rilievo è l’introduzione della patente digitale: un documento elettronico che, tramite un’app dedicata e riconosciuta a livello europeo, potrà essere utilizzato in alternativa alla tessera fisica, direttamente dallo smartphone. In Italia questa possibilità è già realtà da alcuni mesi, con una funzione del tutto analoga a quella della patente tradizionale.
Secondo quanto precisato dalla Commissione Europea, la versione digitale non sostituirà quella fisica, ma si affiancherà ad essa: entrambe avranno piena validità legale.
Per quanto riguarda le patenti professionali, sono previste ulteriori riduzioni dell’età minima: per la patente C (autocarri) si passerà da 21 a 18 anni, mentre per la patente D (autobus) l’età minima scenderà da 24 a 21 anni.
Normative più stringenti
Le nuove regole avranno l’obiettivo di responsabilizzare maggiormente i conducenti, ma anche di ampliare la platea di cittadini, includendo fasce d’età più giovani. Le modifiche, che saranno integrate nel nuovo codice della strada, introdurranno anche criteri più severi: ad esempio, nei quiz teorici per la patente saranno inserite domande relative ai nuovi limiti di velocità e alle norme sullo stato di ebbrezza.

Attualmente, il test teorico prevede 30 domande, un numero inferiore rispetto al passato, ma con quesiti più vari e non suddivisi in gruppi tematici. Anche il tempo a disposizione per rispondere è stato ridotto, mentre la modalità “vero o falso” resta invariata.
Le nuove normative in ambito medico saranno più flessibili e calibrate in base alla tipologia di patente richiesta: ad esempio, per i conducenti di autobus potrebbero essere richiesti requisiti di integrità fisica e mentale più stringenti rispetto a quelli necessari per la guida di un’automobile privata (si tratta comunque di ipotesi ancora in fase di valutazione).
Quando arriveranno le novità?
Il percorso di riforma è già stato avviato, ma si trova ancora nelle fasi iniziali. Secondo alcune indiscrezioni, ci vorranno almeno alcuni anni affinché tutti gli Stati membri dell’Unione Europea adottino queste modifiche, che interesseranno quasi ogni aspetto della normativa vigente. L’obiettivo è completare l’implementazione entro il 2030, quindi nell’arco dei prossimi cinque anni.

Tuttavia, Paesi come Italia, Germania e Francia potrebbero fungere da apripista, adottando alcune delle novità già nei prossimi anni. In effetti, molte delle innovazioni – come la patente elettronica – sono già state introdotte autonomamente da alcune nazioni, anticipando così le direttive europee.
In Italia, dunque, i cambiamenti potrebbero arrivare prima rispetto ad altri Paesi, mentre le specifiche relative ai quiz teorici saranno adattate al Codice della Strada nazionale, che – pur condividendo alcune linee guida con gli altri Stati membri – mantiene caratteristiche proprie. L’Unione Europea, infatti, può fornire indicazioni generali, ma non ha un potere assoluto sulle normative interne dei singoli Paesi.