Le fragole rappresentano senza dubbio uno dei frutti più apprezzati, ma negli ultimi anni il loro prezzo è aumentato sensibilmente, superato solo da quello delle ciliegie. Questa crescente domanda ha portato a una diffusione sempre maggiore della coltivazione in serra, con l’obiettivo di soddisfare le esigenze di un mercato in continua espansione. Tuttavia, i cambiamenti climatici stanno incidendo in modo significativo anche sulle fragole italiane, arrivando a influenzare persino le coltivazioni protette in serra?
Coltivazione in serra
La coltivazione in serra rientra tra le tecniche agricole controllate, caratterizzate dall’impiego di sistemi che permettono di ridurre l’impatto delle variazioni stagionali e delle condizioni meteorologiche avverse. Questo tipo di ambiente protetto consente di gestire con maggiore precisione la crescita delle piante, garantendo una produzione più costante e regolamentata sia di fiori che di frutti, anche su larga scala.

Le fragole, che necessitano di condizioni ambientali molto specifiche per svilupparsi al meglio e rispondere a una domanda sempre più elevata sia a livello nazionale che internazionale, vengono quindi coltivate in serra anche in quei Paesi che non dispongono di un clima favorevole durante tutto l’anno. Questa pratica è ormai consolidata in molte nazioni dove i requisiti ambientali naturali non sono sempre garantiti.
La produzione delle fragole si concentra in un arco di tempo relativamente breve e risulta particolarmente sensibile a fattori come temperature eccessivamente alte o basse, oltre che alla presenza di parassiti di origine animale o batterica. La coltivazione in serra permette di mitigare molti di questi rischi, assicurando una maggiore stabilità produttiva.
Pro e contro della coltivazione in serra
Anche in Italia la quota di fragole coltivate in serra è in costante crescita, sebbene rimanga inferiore rispetto a quella delle coltivazioni tradizionali in campo aperto. Questa tendenza è alimentata dalla necessità di rispondere a una richiesta sempre più sostenuta. La serra offre il vantaggio di prolungare il periodo di produzione, grazie al controllo accurato di fattori come temperatura, umidità ed esposizione alla luce.

Grazie a queste condizioni favorevoli, è possibile anticipare la messa a dimora delle piante e prolungare la raccolta dei frutti, aumentando così la produttività complessiva. Tuttavia, la coltivazione in serra comporta anche alcuni svantaggi, tra cui costi di gestione più elevati (anche se la differenza di prezzo tra fragole di serra e di campo aperto si è ridotta negli ultimi anni).
Un altro aspetto da considerare riguarda l’impollinazione: in ambiente protetto, l’accesso naturale di insetti impollinatori come api e bombi è limitato, il che può ridurre la fertilità delle piante e la quantità di frutti prodotti. D’altra parte, la serra protegge maggiormente dalle malattie, anche se l’uso di pesticidi, se non gestito correttamente, può avere effetti negativi sia sulle piante che sull’ambiente.
Il rischio pioggia per le fragole
Contrariamente a quanto si possa pensare, la coltivazione delle fragole non è particolarmente complessa, ma richiede il rispetto di alcuni parametri fondamentali, come la temperatura, la qualità del terreno e l’esposizione alla luce solare, che deve essere costante ma mai eccessivamente diretta per evitare danni alle piante.

La maggior parte delle varietà di fragole (in Italia ne esistono numerose tipologie) inizia a svilupparsi con l’arrivo delle temperature miti, tra la primavera e l’estate, anche se alcune varietà sono selezionate per una maturazione più tardiva. In ogni caso, il periodo di crescita e raccolta rimane piuttosto limitato.
Eventi di pioggia intensa, che si sono verificati in diverse regioni italiane – in particolare nel Sud, nella Pianura Padana e in Emilia-Romagna – hanno causato rallentamenti nella crescita e nella raccolta delle fragole coltivate all’aperto, rendendo spesso necessario il trasferimento delle piante in serra quando possibile, per proteggerle dagli eccessi di umidità e dai danni correlati.
Come scegliere le fragole
Non sempre una fragola dall’aspetto perfetto corrisponde a un sapore altrettanto soddisfacente. È importante privilegiare frutti sodi e integri, evitando quelli molli o con segni di deterioramento. Il colore può variare a seconda della varietà e non rappresenta sempre un indicatore affidabile della qualità o del gusto.

Le fragole biologiche, pur presentando spesso un aspetto meno “perfettoâ€, sono generalmente preferibili per la loro coltivazione priva di pesticidi e per l’attenzione riservata all’ambiente e alla salute del consumatore, anche se il loro prezzo può essere più elevato. La scelta di prodotti biologici contribuisce inoltre a ridurre l’impatto ambientale e a tutelare il benessere dell’organismo.
Per quanto riguarda la conservazione, le fragole dovrebbero essere consumate entro ventiquattro ore dall’acquisto, oppure, se conservate correttamente in frigorifero, possono mantenersi fresche fino a quarantotto ore. È sconsigliato prolungare ulteriormente la conservazione, poiché i frutti tendono a perdere consistenza e possono sviluppare muffe e batteri non immediatamente visibili.