Chiunque, almeno una volta nella propria esistenza, si è trovato a dover affrontare mal di testa, febbre o dolori articolari. In queste circostanze, per alleviare il disagio, spesso si ricorre all’assunzione di ibuprofene. Ma di cosa si tratta esattamente? Quali sono le sue principali funzioni? E quali possibili effetti collaterali bisogna tenere in considerazione? Continua a leggere per scoprire tutte le informazioni utili su questo principio attivo.
Cosa è l’ibuprofene?
Il tema che approfondiamo oggi riguarda la farmacologia. L’ibuprofene appartiene infatti alla vasta categoria dei FANS, ovvero i Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei. Si tratta di un principio attivo con proprietà farmacologiche, impiegato sia da solo sia in associazione con altri componenti.

Le farmacie rappresentano il punto di riferimento per l’acquisto delle diverse formulazioni medicinali contenenti ibuprofene in concentrazioni variabili. In commercio, infatti, sono disponibili compresse, capsule molli, supposte e altre forme farmaceutiche. L’ibuprofene rientra tra i cosiddetti farmaci da banco.
Ma cosa si intende per “farmaco da banco”? Con questa espressione si indicano tutti quei medicinali che possono essere acquistati liberamente, senza obbligo di prescrizione medica. L’ibuprofene è uno dei farmaci da banco più utilizzati e viene assunto frequentemente per alleviare dolori come il mal di denti, i crampi mestruali, la febbre, il mal di testa e altre manifestazioni dolorose.
Come agisce l’ibuprofene?
L’ibuprofene esercita un’azione sia antinfiammatoria sia antidolorifica, motivo per cui trova impiego in numerose condizioni, come illustrato nei paragrafi precedenti. Nonostante sia disponibile senza ricetta, è sempre opportuno consultare il proprio medico prima di iniziare l’assunzione.

Il meccanismo d’azione dell’ibuprofene si basa su processi biochimici: il principio attivo interagisce con specifici enzimi, denominati COX-1 e COX-2, che sono fondamentali nella produzione delle prostaglandine. Queste ultime sono molecole coinvolte nella genesi del dolore e dell’infiammazione.
Inibendo l’attività degli enzimi COX-1 e COX-2, l’ibuprofene riduce la sintesi delle prostaglandine, contribuendo così ad attenuare sia il dolore sia l’infiammazione. In questo modo, il corpo può avviare i processi di guarigione senza essere ostacolato dai sintomi dolorosi tipici degli stati infiammatori.
Scopri gli effetti indesiderati dell’ibuprofene!
Come per qualsiasi altro farmaco, anche l’ibuprofene è accompagnato da un foglietto illustrativo che riporta dettagliatamente tutte le informazioni relative a caratteristiche, indicazioni, modalità d’uso, posologia, effetti indesiderati e altre avvertenze importanti. In questa sezione ci concentreremo proprio sugli effetti collaterali.

Tra gli effetti indesiderati più comuni si annoverano disturbi gastrointestinali come nausea, diarrea, gastrite, prurito cutaneo, rash o altre reazioni allergiche, aumento della pressione arteriosa e possibili rischi cardiovascolari. Un primo passo per ridurre il rischio di tali effetti è rispettare scrupolosamente le dosi giornaliere raccomandate.
Proprio a causa della possibile comparsa di questi e altri effetti collaterali, talvolta anche gravi, è fondamentale ribadire l’importanza di consultare il proprio medico prima di assumere qualsiasi farmaco, incluso l’ibuprofene, anche se acquistabile senza prescrizione. Evitare l’automedicazione è sempre la scelta più sicura.
Quali sono gli effetti indesiderati poco conosciuti dell’ibuprofene?
Oltre agli effetti collaterali più frequenti e generalmente meno gravi, l’ibuprofene può provocare anche reazioni avverse più rare e meno note, ma comunque possibili. Nei prossimi paragrafi verranno illustrati alcuni esempi che permettono di avere una panoramica più completa su questo principio attivo.

L’assunzione di ibuprofene può, in alcuni casi, essere associata a disturbi come insonnia, ansia e stato confusionale. Altri possibili effetti comprendono capogiri, irritabilità e agitazione. Per quanto riguarda la funzionalità epatica, sebbene raramente, l’ibuprofene può causare ittero, insufficienza epatica o danni al fegato.
A livello renale, l’ibuprofene può determinare l’insorgenza di condizioni patologiche come necrosi, aumento dei livelli di acido urico nel sangue, nefropatia tossica e altre problematiche. Per tutte le informazioni ufficiali e aggiornate, è sempre consigliabile leggere attentamente il foglietto illustrativo. Questo articolo ha finalità puramente informative e non sostituisce in alcun modo il parere del medico.